9 azioni per ridurre la plastica

9 azioni per ridurre la plastica

Chiunque stia cercando, nel suo piccolo, di fare la propria parte per rispettare il pianeta, si sarà certo chiesto quali azioni possano essere sostituite da altre. Io qui ho ne ho elencate 9.

Borraccia, brocca filtrante, filtro per il rubinetto e Case dell’Acqua



Quando si è in giro non è facile trovare delle fontane di acqua potabile, soprattutto se il viaggio si protrae per vari giorni. Ci sono comunque dei siti (come ad esempio Fontanelle.org) che segnalano la presenza di fontane cittadine. Per viaggi brevi invece basta riempirsi la propria borraccia in casa.


Quando dalla collina mi sono trasferita in città, uno dei miei “drammi da ambientalista” è stato quello di trovare un’acqua del rubinetto molto calcarea e dal sapore decisamente troppo forte. L’acqua che arriva nelle case subisce numerosi controlli, perciò è sicura, nonostante la questione rimanga ugualmente controversa a causa delle tubature spesso vecchie delle abitazioni (ma chiaramente ogni situazione è differente).

Ciò che sappiamo è che i filtri permettono di eliminare il cloro e l’eccesso di calcare, migliorando il sapore dell’acqua. Per ridurre il cloro, tuttavia, basterebbe anche solo lasciare l’acqua decantare per un po’. Per un approfondimento, lascio qui un articolo pubblicato dal sito laleggepertutti.it
In ogni caso sarebbe ideale scegliere un filtro che non depauperi troppo l’acqua dei suoi minerali (come calcio e magnesio, molto importanti per la salute).

Anche le Case dell’Acqua sono molto utili, anche se per procurarsi abbastanza acqua di solito è necessario tornarci più volte in una settimana (oltre al fatto che non tutti i quartieri ne sono dotati).

Oggetti riutilizzabili



Piatti, posate, bicchieri di plastica monouso sono proprio da evitare (dal gennaio 2022 sono stati messi al bando, nonostante sia stato ovviamente consentito l’esaurimento delle scorte). In alcuni casi possiamo usare le alternative biodegradabili ma, per evitare troppi rifiuti, sarebbe meglio utilizzare il più possibile le normali stoviglie lavabili. Non tutti hanno la lavastoviglie, il tempo o la pazienza di lavare tutto a mano, tuttavia utilizzare il meno possibile oggetti monouso è una regola che personalmente seguo il più possibile.

Riutilizzare i guanti e le buste per i prodotti sfusi



Riutilizzare più volte lo stesso guanto per i prodotti sfusi del supermercato e riutilizzare la busta biodegradabile (ad esempio per la raccolta dell’umido o dell’indifferenziato).



Prodotti con certificazione di sostenibilità ambientale invece dei prodotti con sostanze nocive



Purtroppo troviamo i derivati della plastica anche nei prodotti per la pulizia della casa, nei saponi e negli shampoo. Per questo motivo sarebbe decisamente utile annotarsi le certificazioni di sostenibilità, che garantiscono che nel prodotto non siano presenti derivati della plastica (come ad esempio la paraffina) o altre sostanze nocive. Conviene scriversele e tenerle sempre a portata di mano, così come sarebbe bene scriversi gli ingredienti da evitare al supermercato (ricordarseli tutti è piuttosto arduo, qui trovate una lista). Questo è l’unico modo per evitare di farsi abbindolare dal “greenwashing”, ovvero la strategia di utilizzare termini, colori (spesso il verde) e descrizioni sui prodotti che danno l’illusione della sostenibilità, ma che in realtà hanno ben poco di naturale.

Più vestiti di tessuto naturale e meno vestiti di tessuto sintetico



Ricordo ancora il mio senso di impotenza quando ho scoperto che, lavando i vestiti, questi rilasciano le microplastiche…Chiaramente se lo avessi scoperto prima, avrei negli anni comprato molti meno vestiti che le rilasciano, ma purtroppo l’ho scoperto solo qualche anno fa. Purtroppo non solo i tessuti sintetici, ma anche i tessuti misti o di derivazione naturale possono rilasciare queste sostanze nell’acqua, visto che durante i processi di produzione vengono applicate sostanze che hanno lo scopo di fornire al materiale tessile alcune caratteristiche come ad esempio il ritardo alla fiamma e l’idrorepellenza.

Ovviamente non dobbiamo buttar via i vestiti che già abbiamo. Se dovesse essere necessario qualche altro acquisto, tuttavia, il Pianeta ringrazierebbe se comprassimo vestiti prodotti da aziende sostenibili certificate, meglio ancora se di seconda mano.
Unico neo? Non si trova sempre quello che desideriamo e a cui ci ha abituati la fast fashion (parlo di Wish, Shein eccetera).

In ogni caso, è sempre meglio comprare un capo usato rispetto a uno nuovo, anche nel caso in cui sia stato prodotto con tessuti che, ahimè, rilasciano microplastiche. Esistono eventualmente dei sacchetti per la lavatrice che filtrano queste microparticelle, impedendone la dispersione nell’acqua.

Se si ha il tempo di farlo, sostituire un cibo già pronto con la versione fatta in casa



Ad esempio, sostituire la pizza pronta permette di evitare la pellicola di plastica sulla pizza e la confezione esterna di cartone. Quando si prepara l’impasto, al posto della pellicola usa e getta si può coprire la ciotola con un canovaccio. Quando si lavora tutto il giorno, spesso non c’è il tempo materiale (oltre alle energie mentali) per farlo così spesso, però se riuscissimo a preparare anche solo una ricetta alla settimana che ci permetta di non comprare un piatto già pronto (una torta per la colazione, dei biscotti, il pane, la pizza o delle polpette), sul lungo periodo potremmo avere comunque un piccolo risparmio economico, riducendo al tempo stesso gli imballaggi (plastica e non).



Prodotti sfusi il più possibile al posto di quelli confezionati in plastica


Il fattore tempo e quello economico condizionano anche questa scelta, ma anche al supermercato si possono preferire scelte più sostenibili (seppur solitamente più costose) in base al packaging. Meglio la carta (con certificazione FSC, possibilmente), il vetro o la bioplastica rispetto alla plastica e all’alluminio.

Riciclo creativo di prodotti che altrimenti andrebbero nella pattumiera



Ad esempio i vecchi CD musicali possono diventare degli addobbi per l’albero di Natale (magari si possono colorare con dei vecchi smalti o pennarelli indelebili che già avevamo. Inoltre il riciclo creativo non riguarda solo la plastica: i tappi di sughero, per esempio, possono essere utilizzati come profumatori per i cassetti (basta aggiungerci qualche goccia di olio essenziale a scelta).

Portarsi un thermos con caffè, thè o tisana al posto di consumare bevande alla macchinetta, oppure preferire il classico caffè al bar



La pausa con i colleghi in realtà si può fare anche mangiando una mela, l’importante è staccare qualche minuto dal lavoro e fare quattro chiacchiere. Se rinunciare al caffè delle macchinette è troppo difficile, si può comunque scegliere di ridurne il numero: invece di prenderne quattro al giorno, prenderne magari due.

Concludo dicendo che stare attenti a tutto è pressoché impossibile. Si tratta di un percorso in cui è necessario spesso scendere a compromessi. Credo che l’importante sia informarsi e seguire il più possibile i propri valori.

Lascio qui sotto un breve sondaggio, a presto!

Il cambiamento climatico
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Chiara

Svuota la spesa Esselunga

Svuota la spesa Esselunga

Svuota la spesa Esselunga e qualche consiglio.

Ognuno di noi ha una propria filosofia quando si tratta di fare la spesa:

– c’è chi compra solo ciò che è scontato
– c’è chi predilige il biologico
– c’è chi controlla le etichette di ogni singolo prodotto
– c’è a chi interessa solo la marca

Personalmente, quando faccio la spesa mi lascio guidare dai miei principi:

– comprare il 95% del cibo proveniente dall’Italia
– quando possibile, frequentare i mercati contadini con prodotti a km 0
– comprare prodotti sfusi o con un imballaggio facilmente riciclabile (meglio ancora se compostabile)
– preferire prodotti biologici
– cercare di comprare più materie prime e meno piatti pronti

Lista della spesa

I supermercati brulicano di prodotti di diversa marca, hanno così tante varietà dello stesso prodotto che a volte ci si perde cercando di scegliere quello “giusto”.
É facile farsi tentare dai mille cibi diversi, che magari non abbiamo mai provato.

Per ovviare a questo inconveniente, mi faccio una lista della spesa (il più delle volte scritta), tenendo conto dei piatti che voglio mangiare nella settimana a venire.

La lista della spesa e la stesura di un menu settimanale (io ho una lavagna che compilo tutte le settimane e che tengo in bella vista in cucina) richiedono del tempo le prime volte.

Una volta che si analizza il proprio “stile alimentare”, ogni settimana basteranno dei piccoli cambiamenti per compilare un menu completo in dieci minuti.

Inoltre permette di prevenire lo spreco di cibo, che è una grande piaga della nostra era.

Facendo così, evito di farmi tentare da prodotti superflui e, se avessi voglia di uno sfizio, posso concedermelo con consapevolezza.

Spesa di qualità e risparmio: è possibile?

In generale, cerco di risparmiare il più possibile e allo stesso tempo di comprare prodotti di alta qualità – meglio se biologici. A volte compro dei prodotti vicini alla scadenza scontati del 50%, che altrimenti andrebbero buttati via. In questo caso la mia priorità diventa quella di evitare lo spreco.

Se è vero che il biologico e l’alta qualità purtroppo non vanno d’accordo con i prezzi bassi, allo stesso tempo si risparmia tanto scegliendo di evitare i cibi già pronti e di ridurre quelli surgelati e inscatolati.

In particolare, se ci si organizza molto bene (e si può imparare a farlo a piccoli passi), si può:

– Fare il dado per il brodo da soli invece di acquistarlo
– Fare il pane e la pizza invece di acquistarli (il pane si può congelare e scongelare all’occorrenza)
– Fare il minestrone con verdure fresche e congelarlo, magari in monoporzioni. Lo stesso discorso vale per le zuppe e le vellutate
– Fare la granola fatta in casa invece di acquistarla
– Fare la cioccolata spalmabile invece di acquistarla
– Fare lo yogurt fatto in casa

E la lista potrebbe continuare all’infinito.

Per chi non ha tempo? Si può imparare ad organizzarsi a piccoli passi

Certamente, per chi lavora a tempo pieno o ha tanti impegni sarà difficile riuscire a cucinare tutte queste ricette tutte le settimane.

A dire il vero alcune preparazioni durano più di una settimana, se conservate in modo opportuno (magari congelate).

Vi potete regolare in base agli impegni: se sapete di avere tanti impegni, vale la pena prendere qualcosa di pronto, ovviamente.

Dipende anche dalle energie psicofisiche che avete: non sempre è facile sforzarsi di cucinare in gran quantità quando si è stanchi e si hanno tanti pensieri per la testa.

Si tratta di un allenamento e, come tutti gli allenamenti, è bene cominciare con passi piccoli, senza troppe pretese.

É uno sbattimento organizzarsi bene?
Sì, soprattutto all’inizio. Poi diventa naturale.
Si risparmia?
Sì, assolutamente. Provare per credere.

Esempio di una mia spesa settimanale

Qui sotto trovate un esempio di una spesa settimanale (in cui mancano le uova, la frutta e la verdura, che ho poi acquistato al mercato locale). In tutto ho speso 40 €. Molti di questi prodotti li consumo solo io, altri li consumo insieme al mio compagno, che a differenza mia mangia anche la carne.

Ovviamente molti alimenti li avevo già acquistati nelle settimane precedenti ed erano quindi già presenti in dispensa o in congelatore (pomodori secchi, ricotta, tè, orzo e infusi vari, semi oleosi vari, olio, pasta, sugo fatto in casa e congelato, verdure surgelate, ceci in barattolo, cotolette vegetali).

In questo caso direi che ho speso abbastanza.
Se da una parte riesco a spendere meno perché seguo una dieta tendenzialmente vegetariana, dall’altra i prodotti di qualità costano più della media, non c’è niente da fare!
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Biscotti al cioccolato x 350 gr, che ho alternato ad altri tipi di colazione (mi piace variare). Ottima qualità, ma anche molto costosi, infatti non li prendo spesso. 2,42 €

Farina di marroni x500 gr, con cui amo fare le frittelle di castagne per colazione. La ricetta è facilissima, basta mescolare la farina con del latte o dell’acqua e, volendo, aggiungere uvetta o altra frutta secca; si fanno cuocere con un filo d’olio in padella. Per chi ama la farina di castagne sono il paradiso! 5,49 €

Miele di acacia biologico. Assolutamente costoso, però ne uso poco e sicuramente mi durerà per molti mesi. 8,99 €

Panini x 450 gr, che spesso mi porto al lavoro come pranzo. Li ho congelati e mi sono durati un paio di settimane. 1,73 €

Olive denocciolate, con cui creo il paté di olive. Anche le olive mi sono durate due o tre settimane. 1,65 €

Mozzarelle biologiche x 2. 2,64 €

Sedano, cavolo nero, cipolle e cachi mela a km 0. Ho cucinato la ribollita toscana e ne ho congelato una parte. Ho congelato anche il sedano che mi è avanzato. 8 €

Uova livornesi allevate all’aperto x 4. 2,46 €

Nocciole del Piemonte IGP x 200 gr. 4,79 €

Yogurt Esselunga Bio x 500 gr. 1,69 €

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Totale: 39,86 €

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Esempio di pasti consumati quella settimana

Pasta con sugo di pomodoro, olive e ricotta + zucchine in padella

Pasta con i ceci + vellutata di verdure

Panino con mozzarella, olive e pomodori secchi (pranzo al lavoro)

Pasta e piselli + frittata + carote in padella

Panino con hummus di ceci e cotoletta vegetale (pranzo al lavoro)

Spaghetti aglio, olio e peperoncino + minestrone di verdure e legumi

Piadina con mozzarella, spinaci e pomodori secchi

Ribollita toscana con crostini di pane

Fatemi sapere nei commenti come organizzate la vostra spesa.

Alla prossima!

Chiara

Dove fai la spesa di solito?
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Viaggi low cost e sostenibili

Viaggi low cost e sostenibili

Dato che ho una grande passione per i viaggi ma allo stesso tempo prediligo uno stile di vita sostenibile, mi sono chiesta se fosse possibile viaggiare mantenendo un’ impronta ecologica il più bassa possibile.

Se è inevitabile avere un impatto ambientale importante viaggiando fino alla meta (fermo restando che per certe distanze è possibile scegliere mezzi a impatto più basso), una volta arrivati sul posto si possono scegliere metodi più sostenibili per visitarlo.

Quali sono i fattori che determinano se un viaggio sia sostenibile o meno?

Per comprendere a fondo la questione, mi sono posta delle domande a cui ho provato a dare delle risposte. Vediamole.

Distanza dal luogo che si visita


Già, chiaramente il primo ostacolo tra la sostenibilità e una bella vacanza all’estero è proprio la CO2 che contribuiamo a generare con il viaggio di andata e ritorno.

A volte è possibile scegliere il treno piuttosto che l’aereo, ma la verità è che quando parliamo di distanze molto lunghe, l’aereo rimane la soluzione più veloce e quindi più comoda.

Un aereo rilascia circa 290 grammi di CO2 a persona per ogni km percorso.
Incide sul riscaldamento globale circa il 5%, ma bisogna ricordare che solo il 3% della popolazione mondiale prende voli regolarmente!

Pensiamo se l’ intera popolazione mondiale vivesse con gli standard dei paesi ricchi: servirebbero almeno altri 4 pianeti.
Questo non lo afferma un’invasata (che sarei io), lo dicono gli scienziati.

Certo, non tutte le compagnie inquinano alla stessa maniera. Oggi il tema della sostenibilità è diventato onnipresente (per fortuna), dunque si assiste alla ricerca di nuovi tipi di carburante (come i biocombustibili) e alla costruzione di mezzi più efficienti dal punto di vista energetico.

E allora cosa possiamo fare? Smettere di viaggiare in aereo?
Ni.

Chiaramente l’ideale sarebbe cercare di ridurre il più possibile la scelta di questo mezzo di trasporto. Eventualmente è possibile compensare le emissioni emesse con il viaggio con delle donazioni che incentivano tecnologie più sostenibili e progetti per la protezione dell’ambiente.

Risolve il problema? No, ma ne diminuisce i danni.

Mezzi di trasporto scelti per spostarsi nella zona da visitare

Una volta arrivati sul luogo della vacanza, si può rimanere nei dintorni oppure, come amano i curiosi come me, si possono esplorare varie zone e fare un viaggio itinerante.

Se possibile, meglio utilizzare i mezzi pubblici e, se la distanza lo permette, andare a piedi o in bicicletta. L’auto a noleggio è comoda (perché sì, l’auto è comoda, mi tocca ammetterlo!), ma se non vi dovete spostare così spesso durante la giornata, i mezzi pubblici possono davvero convenire (anche per le vostre tasche).

Cibo

Per pranzo si può scegliere di mangiare al sacco, magari prendendo qualcosa in un supermercato (personalmente cerco di stare attenta al packaging, dato che i pranzi pronti solitamente sono pieni di plastica).

Eventualmente, se per il pernottamento si è scelto un appartamento con cucina, fare in modo di cenare nell’appartamento almeno un terzo delle serate.

Dopocena

Se si vuole bere qualcosa insieme, per risparmiare si possono prendere direttamente delle bibite (alcoliche o non) in un supermercato e berle nella camera di albergo, invece di andare al bar tutte le sere; altrimenti scegliere passatempi come camminate serali. Anche trascorrere una parte (magari non tutta) della serata in camera può essere divertente: giochi da tavolo che prendono poco spazio, carte da gioco eccetera sono passatempi piacevoli. Oppure se siete all’estero e conoscete la lingua del posto, si può passare un’oretta a guardare la televisione in lingua originale.

Chiaramente non sto dicendo che non si possa andare a ballare o a bere nei locali, ma per chi avesse intenzione di risparmiare dei soldi e allo stesso tempo inquinare meno, queste idee possono essere utili, anche se messe in pratica solo per una parte della vacanza.

Stabilire un budget in base alla meta e al costo della vita del posto

Conviene organizzarsi in anticipo e creare un itinerario di base (che poi può sempre essere adattato alle esigenze del momento) che comprenda anche i supermercati di zona in cui passare a prendere il pranzo. In questa maniera si otterrà una migliore gestione del tempo e del denaro.

Differenziare il più possibile

Crearsi uno spazio per differenziare i vari rifiuti (soprattutto imballaggi) e poi buttarli via nei cassonetti appositi della differenziata, anziché buttarli nell’indifferenziato.
Ovviamente cercheremo di produrre il minor numero di rifiuti, vero? 😉

Trattare la camera/appartamento come se fosse casa vostra

Cercate di non tenere il climatizzatore con temperatura troppo bassa o il riscaldamento troppo alto e, in generale, è importante cercare di non sporcare troppo e di lasciare il più in ordine possibile. Vi ringrazierà l’ambiente ma anche chi pulisce la camera.

Saponi e shampoo solidi

Se li avete, potete portarvi detergenti, shampoo e saponi vari in valigia, in modo da usare quelli al posto dei detergenti monoporzione imballati nella plastica che trovate negli hotel.

Se vi possono interessare questi prodotti, cliccate qui oppure qui.

Ridurre lo spreco di cibo

Se andate al ristorante, cercate di ordinare poche portate per volta senza eccedere, per evitare di lasciare del cibo nel piatto che poi verrà buttato via. Sarebbe bello anche riuscire a trovare dei ristoranti che valorizzano i prodotti del territorio.

Pulire i dintorni

Se il tempo a disposizione lo permette, portarsi un sacchetto e pulire i dintorni dagli eventuali rifiuti. Il classico esempio è la pulizia della spiaggia, troppo spesso sporcata senza ritegno.

I souvenir sono proprio necessari?

A meno che non siano qualcosa a cui tenete particolarmente (e in effetti conosco persone che li amano), evitare di farsi abbindolare dai negozi dei souvenir solo perché sono oggetti carini da vedere.

Conclusioni

Non voglio fare terrorismo psicologico e rendere le nostre vite più tristi.

Non voglio creare stress e ansia.

Vorrei solo far riflettere su quanto spesso il nostro stile di vita sia improntato allo spreco e su come, con qualche accorgimento, una parte dello spreco possa essere tranquillamente evitata.

Tra l’altro, spesso meno spreco significa anche più soldi in tasca.

Alla prossima!

Chiara

28 azioni ecologiche

28 azioni ecologiche

In questo articolo voglio indicare 28 azioni ecologiche per avere un impatto ecologico minore.

Si tratta di un argomento che mi sta davvero a cuore e che va di pari passo con il movimento della decrescita felice (se non sapete cosa sia, potete dare un’occhiata qui).

In pratica la mia filosofia si basa sull’acquisto consapevole e sulla riduzione dello spreco e degli imballaggi.

La mia personale lista di azioni ecologiche

1) Utilizzare, quando possibile (ad esempio quando la ricetta non prevede l’olio), la carta forno riutilizzabile.
Ovviamente poi andrà lavata, quindi sconsiglio di riempirla di olio, che poi si faticherebbe davvero tanto a sciacquare via.

2) Utilizzare la pellicola in cera d’api al posto di quella classica.

3) Prendere appunti su fogli già scritti o stampati da un lato (questo vale sia quando si è al lavoro, sia a casa). Chiaramente l’ideale è di evitare di stampare il più possibile o almeno stampare fronte retro: per esempio al lavoro utilizzo spesso le cartelle digitali con i file che mi consentono di consultare le informazioni. In linea di massima cerco di stampare solo i documenti ufficiali che per legge vanno archiviati (che comunque non sono pochi!).

4) Sostituire l’acqua in bottiglia con la caraffa filtrante oppure, se si dispone di un una Casetta dell’acqua vicino casa, riempire le proprie bottiglie. Una soluzione sicuramente più costosa è investire in un depuratore d’acqua domestico.

5) Ridurre il consumo di carne e cercare di acquistarla di qualità.

6) Comprare il più possibile frutta e verdura locale ai mercati contadini o al limite fare la spesa online dai produttori della zona.

7) Utilizzare assorbenti lavabili oppure biodegradabili (io mi sono trovata bene con quelli di This, Unique) oppure la coppetta mestruale.

8) Stirare il meno possibile.

9) Riutilizzare dei vecchi panni (ricavati da vecchie lenzuola, magliette o vecchi tovaglioli) per pulire o asciugare le superfici

10) Rifiutare la cannuccia quando si ordina un drink.

11) Sostituire i detergenti liquidi con quelli solidi: shampoo, balsamo, detergente per il viso, bagnoschiuma, dentifricio.

12) Cucinare autonomamente alcuni cibi (come il pane) e cercare di ridurre l’acquisto di alimenti inscatolati, precotti e surgelati. Ovviamente non sempre è possibile (per questioni anche di tempo), ma si può sempre provare!

13) Raccogliere, durante una passeggiata, i rifiuti lasciati a terra dagli altri.

14) Sostituire i dischetti struccanti usa e getta con quelli lavabili.

15) Sostituire i classici spazzolini in plastica con l’alternativa in bambù.

16) Prima di accendere il riscaldamento, vestiti a strati (insomma: evita di accendere il riscaldamento per 24 ore al giorno solo perché vuoi stare in maglietta in casa!).

17) Quando viaggi, compensa le emissioni di anidride carbonica (tramite interventi di forestazione, oppure progetti di efficienza energetica)

18) Utilizzare sempre lo stesso guanto al reparto ortofrutta.

19) Utilizzare il forno per almeno due portate diverse (se le ricette lo consentono).

20) Sostituire la classica spugna per i piatti con l’alternativa vegetale (ad esempio quella di luffa).

21) Sostituire la bottiglietta dell’acqua di plastica con una borraccia.

22) Sostituire i classici cotton fioc con quelli biodegradabili

23) Se possibile, comprate i detersivi per la casa in negozi dello sfuso (e tenete presente che in genere non è indispensabile avere dieci diversi prodotti specifici, ma ne bastano anche tre).

24) Utilizzare il più spesso possibile un infusore di té in acciaio al posto delle bustine di tè.

25) Utilizzare la caffettiera al posto delle cialde di caffè.

26) Riutilizzare più volte la stessa carta regalo invece di buttarla via subito (scelta, questa, da fare soprattutto con familiari ed amici stretti, onde evitare brutte figure!).

27) Fare un inventario dei propri oggetti e dei propri vestiti e provare a vendere o donare quelli che non sono più utili. Allo stesso modo, acquistare spesso oggetti o vestiti di seconda mano (libri, cellulari ricondizionati…).

28) Utilizzare il più possibile i mezzi pubblici, la bicicletta o andare a piedi.
Non sempre questa scelta è comoda, lo so bene: infatti utilizzo purtroppo la macchina per recarmi tutti i giorni al lavoro.

Una precisazione sulla cosiddetta eco-ansia

Essere perfetti è impossibile e non ci è richiesto. Quello che possiamo fare è, nei limiti del possibile (e anche della comodità), scegliere l’alternativa più ecologica. L’eco-ansia sta crescendo (ne ho parlato anche qui). Sta a noi utilizzarla per dare il meglio di noi, piuttosto che farci schiacciare da essa o utilizzarla per criticare gli altri.

Ognuno, nel suo piccolo, può scegliere di apportare anche solo un piccolo miglioramento ed è chiaro che non tutti i consigli potranno essere applicati da tutti allo stesso modo.

E voi? Avete altri consigli utili da aggiungere? Scrivetemelo nei commenti!

Chiara

Tutti i miei acquisti sbagliati

Tutti i miei acquisti sbagliati

In questo articolo voglio raccontare alcuni miei acquisti sbagliati che ho fatto e che ho “pagato” col decluttering.

Ebbene sì, dentro di me ho un giudice molto rigido. Gli errori non sono ammessi, soprattutto quando si parla di stile di vita ecologico.

Ecco quindi gli acquisti inutili che ho fatto e che vorrei condividere, in modo da non farvi commettere gli stessi errori (a meno che non li abbiate già commessi anche voi!)

Prendere alla leggera l’autoproduzione

Durante il primo lockdown, nella primavera del 2020, ricordo che cominciai a riflettere sul tempo e la produttività. Sembrava essere il momento migliore per cimentarsi nell’autoproduzione. Cominciai a pensare a quelli che erano i miei valori e a come agire per vivere in accordo con essi. In particolar modo, mi appassionai alla filosofia dello zero waste, o zero sprechi, per ridurre al minimo il mio impatto ambientale.

Spesi ore ed ore delle mie lunghe giornate che avevo a disposizione ricercando ricette di autoproduzione di cibo, di cosmetici e detergenti per la casa.

Mi sembrò un buon investimento l’acquisto di vari ingredienti di base per creare cosmetici, se non fosse che alcuni non erano disponibili da nessuna parte, quindi rinunciai ad alcuni ingredienti pensando di poterne fare a meno. Inoltre avrei avuto bisogno anche di contenitori vari e utensili specifici per la preparazione, per evitare di utilizzare gli stessi della cucina.

Purtroppo, e sottolineo purtroppo, non ottenni i risultati sperati e la faccenda mi sembrava più difficile di quanto apparisse nei vari video tutorial in rete. Molti di questi ingredienti si sono rivelati poi difficili da utilizzare da soli (acido lattico, glicerolo puro, conservante in gocce…).

Dopo tanto tempo che li tenevo in casa senza utilizzarli, ho deciso di liberarmene. L’ho fatto davvero a malincuore, dato che odio lo spreco. Mi rendo conto, tuttavia, che il primo vero spreco è avvenuto al momento dell’acquisto massivo di tutti i prodotti.

Se potessi tornare indietro

Se potessi rimediare ai miei sbagli, acquisterei pochi ingredienti e partirei da una ricetta specifica (ad esempio la crema per il viso), in modo da rendermi subito conto se l’autoproduzione di cosmetici faccia al caso mio o meno.

Adesso che ho imparato da questo errore e che mi sono resa conto che per il momento l’autoproduzione di cosmetici non fa per me, cerco di ridurre gli sprechi comprando il più possibile detergenti alla spina, cibi sfusi o con imballaggi biodegradabili oppure sostituendo alcuni prodotti con i loro equivalenti solidi (ad esempio ho rimpiazzato il detergente per il viso, lo shampoo e il balsamo liquidi con gli equivalenti solidi, il tubetto di dentifricio con le pastiglie solide di dentifricio, il sapone liquido con la classica saponetta).

Ci sono anche alcuni negozi che vendono tutti questi prodotti liquidi alla spina, utilizzando sempre lo stesso contenitore. A Bologna, ad esempio, segnalo La Bottega di Silvia.

Fare scorte esagerate di prodotti

Avete presente quando entrate in un negozio pensando di voler comprare un certo prodotto e ne uscite avendo comprato mezzo negozio? Sì, purtroppo alcuni commessi e commesse sanno persuadere e io a volte mi faccio convincere.

Mi è capitato in varie occasioni, per esempio quando ho acquistato in massa varie confezioni di soluzione per lenti a contatto che mi sarebbero bastate per almeno un paio d’anni e che hanno ingombrato gran parte del mio armadio. Quelle le ho ancora e piano piano le sto utilizzando, ma confesso che vederne così tante ammassate mi crea un po’ di disagio. Stesso discorso per il cibo in dispensa: per evitare eventuali sprechi, preferisco comprare ciò che so che utilizzerò, facendo un po’ di scorta di tanto in tanto. Ecco perché utilizzo la mia sacra lista della spesa!

Comprare con troppa leggerezza senza riflettere a fondo

É vero che non si ha mai la certezza di voler tenere un oggetto a lungo termine, dato che le nostre esigenze possono cambiare. Prima di acquistarlo, tuttavia, sarebbe bene riflettere a fondo, rimandare di qualche giorno l’acquisto e immaginarsi mentre si utilizza. Ogni oggetto, si sa, richiede da parte nostra cura, manutenzione, pulizia e soprattutto spazio.

Ricordo bene che qualche anno fa avevo voglia di indipendenza e di mettermi alla prova alla guida dell’auto: l’idea di poter tranquillamente raggiungere vari posti e imparare a riconoscere le strade mi allettava. Decisi di comprare quindi un navigatore satellitare, convinta che mi sarebbe stato indispensabile. Indovinate un po’? Sì, faccio parte di quelli che utilizzano il cellulare per spostarsi da un posto all’altro. Ahimé, il navigatore è in attesa di essere venduto/regalato.

Accettare tutto ciò che gli altri mi donavano

A volte le persone che conosco fanno il cambio dell’armadio e non sanno a chi donare tutti quei vestiti, oppure mia mamma, un’accumulatrice seriale di qualsiasi oggetto, vorrebbe rifilarmi alcune pentole che so già che non userò mai; alcune persone inoltre hanno l’abitudine di fare regali per le occasioni come il compleanno, ed ecco che la casa si riempie velocemente di oggetti che non utilizzerò mai e di cianfrusaglie che prendono solo spazio.

Ecco perché, quando capita l’argomento, cerco di precisare a tutti che preferisco ricevere regali utili e concreti – come una cena, un massaggio, un trattamento di bellezza – piuttosto che soprammobili, gioielli vari, cosmetici che probabilmente non userò mai.

Ansia e perfezionismo

Lo ammetto, a volte mi creo troppi problemi da sola. Non compro un dato oggetto perché sono terrorizzata dal fatto che potrei non utilizzarlo, che potrei quindi sprecare tempo, denaro e spazio inutili.

Possiamo metterci subito l’anima in pace, dal momento che il rischio c’è e possiamo anche cambiare idea. L’importante è essere fedeli a se stessi il più possibile.

Se ti vesti sempre sportivo, perché comprare quelle scarpe in vernice nera super eleganti che probabilmente non abbinerai con nessun completo?

Se non ami truccarti, perché comprare quella palette con 15 colori diversi di ombretto, quando probabilmente ti basterebbero un paio di ombretti?

Se non porti i tacchi con disinvoltura, perché comprare quelle bellissime scarpe con tacco 12 che non saprai in quale occasione usare?

La perfezione non esiste, siamo sommersi da stimoli che ci invogliano a comprare; sbagliare a comprare può succedere, anche più di una volta. É possibile però adottare delle strategie per non ripetere gli stessi errori, grazie alla consapevolezza e alla conoscenza di sé.

Per chi non lo conoscesse, segnalo che su Facebook sono presenti dei gruppo intitolati “Te lo regalo se vieni a prenderlo” suddivisi per città. Dunque, invece di buttare via un oggetto che può essere ancora utilizzato, potete sempre decidere di donarlo.

Sapere che tipo di persone vogliamo diventare può rappresentare un lume che ci guida verso le scelte più utili per noi.

Raccontatemi le vostre esperienze! Che errori avete fatto?

Chiara

16 modi per risparmiare

16 modi per risparmiare

Una premessa sul significato che personalmente attribuisco al risparmio.

Tutto è cominciato quando, nel 2020, ho iniziato a lavorare in un’azienda in cui mi sentivo insoddisfatta, incapace, non all’altezza. Ho iniziato a riflettere sul fatto che sarebbe bello poter lavorare faticando ma allo stesso tempo sentendosi utili, capaci. Col passare dei mesi, la mia insofferenza si faceva sempre più insopportabile, tanto che durante la quarantena mi sono sentita libera, invece di sentirmi ingabbiata. Una sensazione contraria a tutte le aspettative. Mentre la paura, l’incertezza e la solitudine si diffondevano a macchia d’olio, io sentivo la tensione sciogliersi. Finalmente potevo tornare a dedicare del tempo a ciò che mi riusciva bene. Nessuno stava lì a dirmi che avrei dovuto essere più intraprendente, più sveglia, più attenta, più veloce, meno passiva. Avevo tutto il tempo per cucinare qualcosa che mi piacesse e che mi facesse bene.

Non è stata tanto l’assenza del lavoro a determinare il mio benessere psicofisico, bensì l’assenza della sensazione di essere sbagliata, di dover migliorare.
L’ assenza di pressione psicologica.

Tutto questo ha allegerito la mia mente dalla sensazione di dover fare di più. Ho pensato che, in fondo, non sentivo il bisogno di uscire al bar o di andare in discoteca a sfogarmi. Mi sono invece presa tutto il tempo a disposizione per scrivere, leggere i libri che non avevo mai avuto il tempo di leggere, dedicarmi a nuovi progetti e fare nuove ricerche, riordinare la mia stanza, fare esercizio fisico e ballare a tempo di musica davanti allo specchio. Il tempo si era completamente fermato; affacciandomi dal terrazzo, la strada sottostante era completamente vuota, silenziosa. Un silenzio misterioso, come se fosse un paese incantato.

Così mi sono resa conto che ciò che desideravo era una vita più lenta, con più tempo per leggere e scrivere, per cucinare e passeggiare. Mi ero lasciata andare al flusso, anche se ogni tanto facevano capolino pensieri inquietanti sull’incertezza del futuro, sulla ripresa della vita normale, sulla drammaticità della pandemia.

Ebbene, tra i tanti progetti che mi interessavano, uno spazio importante lo ha occupato il progetto del minimalismo, legato a quello del risparmio economico. Collego il risparmio economico a una maggiore indipendenza dal lavoro che svolgo. Risparmiare mi fa sentire maggiormente padrona dei soldi che guadagno.

Ho trovato alcuni modi carini per risparmiare continuando a godermi le piccole gioie della vita, fermo restando che ognuno di noi ha esigenze e passioni differenti, per cui se io decido di risparmiare ad esempio sulla discoteca, qualcuno potrebbe invece risparmiare più volentieri sui libri.

1. Acquistare e-book invece dei libri cartacei. Il lato negativo è che è più scomodo leggerli, a meno che non si disponga di un e-reader.

2. Prendere i libri in prestito invece di comprarli, oppure acquistare dei libri usati.

3. Disdire per qualche mese l’abbonamento a Netflix e a Storytel (per chi non lo conoscesse, è un’applicazione per ascoltare audiolibri), soprattutto quando so di avere poco tempo per dedicarmici.

4. Invitare gli amici a cena facendo portare a ognuno qualcosa, invece di andare con loro a cena fuori. Anche questa attività può essere alternata alle cene fuori. Per chi ama cucinare, è un buon modo di dare sfogo alla creatività.

5. Simile al consiglio n. 4, invitare gli amici per una bevuta, comprando le bevande (alcoliche o non) al supermercato. Stesso discorso per quanto riguarda i ghiaccioli da fare in casa: si possono comprare delle formine da riempire come si preferisce.

6. Creare un budget e decidere ogni mese in anticipo quanti soldi si vuole risparmiare, annotando poi le spese fisse e quelle variabili e suddividendole in categorie (cibo, svago, bollette ecc.), in modo da rendersi conto di quali sono le attività o gli oggetti per i quali tendiamo a spendere molto.

7. Se possibile, invece di comprare l’acqua in bottiglia, riempire di volta in volta le bottiglie vuote al fontanello di Publiacqua (che è una scelta anche più ecologica, fra l’altro) oppure utilizzare una caraffa filtrante (anche se in effetti ogni mese il filtro va sostituito).

8. Alternare delle giornate da trascorrere in casa o nelle sue vicinanze a delle giornate più ricche di avventura e viaggi (e quindi, più costose). A volte dei giochi da tavolo, un caffè e dei biscotti fatti in casa, nonché fare sport all’aperto o passeggiare, possono regalarci benessere a costo zero.

9. Fare la lista della spesa settimanale, basandosi sui piatti che ci piacerebbe mangiare di settimana in settimana (chiaramente si può anche decidere di fare la spesa due volte a settimana). Per i prodotti invece a lunga conservazione, per risparmiare può essere utile fare delle scorte ogni tanto da mettere in dispensa.

10. Imparare ad autoprodurre alcuni cibi, come il pane, le focacce e le piadine (oppure si può scegliere di alternare l’autoproduzione all’acquisto, per chi non ha tempo).

11. Portarsi il pranzo da casa al lavoro o all’università. Sì, forse è un po’ faticoso pensare ogni volta alla preparazione di un pasto, però io così ad esempio posso risparmiare circa 40 euro al mese, che non è poi così male!

12. Scegliere di andare a cena fuori al massimo una volta o due al mese (stessa cosa anche per le bevute tra amici e gli eventi).

13. Per chi può, utilizzare la bicicletta per muoversi in città. Personalmente sarebbe un sogno poter fare a meno dell’auto per andare al lavoro, ma non è così semplice. C’è chi c’è riuscito, però.

14. Farsi un giro ogni tanto nei negozi dell’usato, perché a volte si trovano delle vere occasioni!

15. Valutare se risparmiare per un fondo emergenza, che ci possa far sentire al sicuro anche in caso di perdita del lavoro.

16. Pensare al costo di un oggetto in termini di ore lavorate, così da rendersi conto se il gioco vale la candela! “Quante ore del mio lavoro vale questo oggetto?”

C’è un altro modo, inoltre, per risparmiare dei soldi: imparare dagli errori degli altri!
Per saperne di più: Tutti i miei acquisti sbagliati

Ultimo consiglio: godersi i piccoli piaceri, che siano costosi o non, e magari cercare di alternare gli uni agli altri. Io per esempio amo i massaggi ogni tanto, e li considero un lusso, però riesco a bilanciare bene i vizi più costosi e le attività semplici. Il segreto alla fine è sempre godersi il momento.

Ognuno di noi ha delle immagini legate al piacere. Per esempio, personalmente una delle immagini che associo al benessere è una tisana calda e un libro, oppure un bosco fresco e silenzioso di mattina. Queste immagini sono davvero terapeutiche, perché ci ricordano di stare nel presente, che non siamo solo i nostri problemi, ma che a volte possiamo sentirci bene a costo (quasi) zero. Il consumo sfrenato non risolve i problemi.

E voi che consigli dareste a chi decide di risparmiare? Scrivetemelo nei commenti.

Chiara

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