Ossessione per la bellezza: 3 consigli

da | Set 7, 2022 | Società | 0 commenti

ragazza unicorno gonfiabile mare verde

Nel mio articolo Il corpo delle donne e la bellezza-potere, ho raccontato alcuni pensieri che ho avuto in merito al mio corpo paragonato con i corpi delle altre ragazze.

Su internet vedo articoli e post che stuzzicano la polemica e che facilitano la presa di posizione da una parte o dall’altra; le ragazze che commentano in modo polemico certi post vengono spesso tacciate di essere invidiose della bellezza altrui.

Ma ci siamo mai chiesti come mai certi contenuti ci feriscano? Come mai la bellezza, l’apparenza, il giudizio degli altri ci ossessionano?

In questo articolo vorrei condividere tre consigli che mi hanno aiutata a superare il disagio di non sentirmi mai all’altezza.

1. Accettare di essere 40.

Ricordo che, durante il mio percorso di psicoterapia, a un certo punto venne fuori molto chiaramente la mia esigenza di piacere a ogni costo, di dare il cento per cento, di rimediare sempre ai miei errori e alle mie mancanze sul lavoro. Tutta questa pressione non faceva che creare tanta energia che mi intossicava i pensieri e mi faceva sentire impotente. Mi venne chiesto: “quanto pensi di valere in questo momento da 1 a 100?”

Risposi 40, e lo pensavo davvero.

Ciò che non mi immaginavo era che da lì in poi avrei utilizzato il mio stesso giudizio negativo (il pensiero di valere 40) per abbassare la pressione che io stessa generavo. Ogni volta che mi sentivo pressata dal desiderio di essere di più, o di valere troppo poco, mi dicevo “Sono 40, non possono chiedermi di essere di più. Posso rilassarmi. Partendo da 40 potrei anche diventare 60, ma vado bene anche se sono 40”. Lo stesso vale per quanto riguarda l’idea di bellezza. L’idea di dover raggiungere un modello, l’idea di potersi comprare dei bei vestiti solo se si è perfetti, di non essere abbastanza belli, è fuorviante. A volte è proprio liberatorio rilassarsi e dirsi: “sono 40, non posso e non voglio chiedere a me stesso di più”. E chiaramente questo non ci vieta di volerci bene, di mangiare sano e di fare movimento.

Giusto per chiarirci: l’idea di fissare un metro di giudizio da 1 a 100 è meramente simbolico e si trattava di un pensiero nella mia testa (che, in forme diverse, potreste avere anche voi): non voglio assolutamente dire che bisogna sminuirsi, ma che a volte persino un pensiero negativo può diventare un punto di partenza per accettarci e lasciare andare le aspettative esagerate nei nostri confronti.

2. Scegliere con cura il cibo mentale.

Se tutti i giorni ci guardiamo allo specchio in cerca dei difetti, se ci confrontiamo spesso con gli altri, se ci facciamo condizionare dalle battute, nei post sui social network, allora la nostra mente sarà portata ad ignorare il resto e a concentrarsi sull’argomento “bellezza”.

Ma se invece ci creassimo un ambiente pieno di attività che ci piacciono (oltre alle incombenze quotidiane, chiaramente), se ci dedicassimo alla cura di noi stessi e degli spazi che ci circondano, ad attività che ci fanno crescere personalmente e professionalmente, quanto spazio rimarrebbe per questi pensieri ossessivi? Ne rimarrebbe senz’altro meno, perché il nostro ‘cibo mentale’ sarebbe in tal caso costituito da altri contenuti, pensieri, interessi. Scegliamo allora con cura ciò che leggiamo e guardiamo, le attività che svolgiamo, le persone con cui usciamo.

3. Imparare a relativizzare ciò che vediamo e sentiamo.

Dato che la pressione per essere esteticamente attraenti è tanta e molti non la tollerano, sono tante le persone, soprattutto donne, che scelgono di concedersi un’operazione chirurgica. Molte di quelle che non si sottopongono a nessuna operazione postano foto con filtri di bellezza o in pose ammiccanti che fanno sembrare il proprio fisico simile a quelli che consideriamo perfetti. Questo significa che non possiamo considerare reale tutto ciò che ci viene mostrato. Anche le tipiche “battute da bar” tra uomini vengono fatte spesso ricalcando ciò che nella nostra cultura ci si aspetta di sentire da loro.

L’attrazione non dipende dalla perfezione estetica. Non solo, perlomeno. Pensiamo a tutti quei personaggi che hanno saputo ammaliarci senza essere esteticamente perfetti.

Tirando le somme, la bellezza non possiamo sceglierla. Possiamo scegliere però di sviluppare il nostro potenziale, di tirare fuori le nostre qualità e di coltivarle: il nostro fascino deriverà da questo.

Per esempio io, quando danzo, disegno, leggo, ascolto la musica, smetto di pensare a tutto il resto. Possiamo scegliere di non dare energia a certi contenuti, risparmiandola invece per qualcosa che ci rende più felici. Come consiglia anche Andreo Giuliodori, fondatore di EfficaceMente.com, una bella “dieta mediatica” a volte è quello che ci vuole.

Chiara Rocca

Nata e cresciuta in provincia di Prato, vivo e lavoro da qualche anno a Bologna. Sono sicura che ogni cambiamento interiore si rifletta poi all'esterno. Per questo amo condividere le mie esperienze e le mie letture. La condivisione e l'introspezione sono il punto di partenza per la crescita personale. Se avrò acceso una piccola scintilla anche in una sola persona, potrò dirmi soddisfatta.

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