
Perché ho smesso di volere a tutti i costi degli amici
Quando si può parlare di amicizia?
Ognuno ha la propria idea di amicizia. Per me l’amicizia è un affetto reciproco che deriva da una scelta. Si fonda sulla stima e sul rispetto.
In passato credevo che solo una relazione duratura potesse essere considerata una vera amicizia. Crescendo mi sono resa conto che non era affatto facile creare delle relazioni durature, soprattutto dopo una certa età.
Perché si ha paura della solitudine
Non si è quasi mai soli, se ci rifletto bene.
Di questi tempi molti sembrano chiusi nel proprio mondo, persi tra le notifiche del cellulare, quindi sembra difficile conoscere nuove persone. Penso a quando prendo il treno: spesso la prima cosa che faccio io stessa è estraniarmi da tutto e ascoltare musica, guardando fuori dal finestrino. Eppure ci sono tanti modi per conoscere nuove persone, come ci spiega qui lo psicologo Sebastiano Dato.
Idealizzare l’amicizia
Mi sono resa conto che i rapporti di amicizia che ho vissuto non assomigliavano affatto a quelli che mi ero immaginata nella mia testa (come l’amicizia dei membri di How I met your mother, Friends, Dawson’s Creek eccetera, per intenderci).
Ciò che adesso mi aiuta è mantenermi serena il più possibile e aprirmi alle possibilità che la vita può offrire. Che siano amicizie temporanee o durature, l’importante è tenere presente che quasi nessuno è solo in modo assoluto e per sempre.
Compagni di viaggio temporanei
Incontrare una persona al lavoro, al corso di tennis o nel gruppo di lettura può essere bello, ma strettamente legato alle circostanze esterne. Quando queste ultime vengono meno, ci si perde di vista, poiché un’amicizia va coltivata nel tempo e per far questo ci vuole volontà, voglia di farsi avanti superando la paura del rifiuto, volontà di superare la pigrizia, perché a volte tutto ciò che vorremmo è sprofondare nel divano e rimanere a casa, piuttosto che uscire con un amico.
Se cambiamo il modo di considerare l’amicizia:
– Anche solo scambiare due chiacchiere con una persona che non rivedremo più può svoltare la nostra giornata;
– avere un rapporto di solidarietà e fratellanza con i colleghi è qualcosa di cui essere grati;
– frequentare un corso e conoscere persone con cui si sta bene può lasciare spazio a esperienze di condivisione molto profonde;
– persino far parte di una community virtuale può essere considerato amicizia.
Inoltre, cosa di non poco conto, passare del tempo di qualità da soli ci aiuta a coltivare l’amicizia con noi stessi.
Imparare a lasciare andare i rapporti che non funzionano più
A volte ci sono rapporti negativi che andrebbero lasciati andare per il bene di tutti, ad esempio quando ci si rende conto che l’amicizia è basata sui bisogni di una sola persona che prosciuga le energie dell’altra, o quando un amico non perde occasione per criticarci. A quel punto è senz’altro meglio rimanere in solitudine (lo so per esperienza). Non è colpa di nessuno, semplicemente è meglio lasciare andare il rapporto, che eventualmente potrà trasformarsi in una conoscenza. Fa male, sì, ma sarà sempre meglio che continuare a farsi prendere a pesci in faccia.
Un amico ti sostiene, ti alleggerisce, condivide un pezzo di strada con te e di sicuro cerca di non criticare, di non attaccarti. O almeno questa è la mia idea di amicizia.
Essere amici di se stessi e godersi il tempo da soli
Mi sono fatta una lista delle cose piacevoli che amo fare anche da sola e approfitto di ogni momento libero per metterle in pratica.
Ad esempio:
– Studiare una lingua straniera
– Guardare una serie tv o un film
– Leggere un libro
– Disegnare
– Ascoltare musica
– Farmi un massaggio con gli oli essenziali
– Ballare
– Cantare
– Fare una passeggiata
– Organizzare gli impegni
– Cucinare qualcosa di nuovo
– Meditare
– Fare attività fisica
– Visitare nuovi posti insieme a persone sconosciute
Così ho smesso di sentirmi triste solo per paura della solitudine, ho scoperto che a volte in solitudine sto proprio bene e che i rapporti che abbiamo non sempre sono come quelli che vediamo in televisione. Ho imparato a dare valore anche alle conoscenze, alle brevi frequentazioni e ai rapporti legati a circostanze esterne.
Inoltre, la solitudine diventa molto utile per capire cosa desideriamo in un rapporto. Chiediamoci: cosa abbiamo fatto in passato soltanto perché non volevamo sentirci esclusi? Questo ci aiuta a prendere consapevolezza dei nostri reali bisogni, imparando ad essere selettivi, invece di attaccarci alla prima persona solo per paura di rimanere soli.
Non abbiamo tutti lo stesso destino
A volte mi sono sentita sola vedendo alcuni gruppi di amici che sembravano molto affiatati. La verità è che non tutti abbiamo lo stesso destino, che sia in amore o in amicizia. Non possiamo forzare niente, possiamo solo metterci in uno stato di serenità e aprirci alle infinite possibilità che la vita ci offre, come ci insegna anche G. C. Giacobbe nel suo libro Come diventare un Buddha in cinque settimane. E chissà che un giorno non troveremo dei nuovi amici!
Chiara