Autostima sotto i piedi: come uscirne

Autostima sotto i piedi: come uscirne

“Dai, domani comincia un’altra bella settimana! Immagino tu non veda l’ora, eh!”

Poi, con un’espressione sorpresa, mi chiede: “Ho detto qualcosa di sbagliato? Ma stai bene?”

Con il battito del cuore accelerato e la voce tremolante rispondo che voglio essere lasciata in pace. E vorrei piangere come una bambina, sbraitare, vorrei dirgli che tutti loro non possono capire, forse non ricordano cosa significhi sentirsi inadeguati, inadatti.

La sensazione di sentirsi incapaci, quel batticuore che ti prende quando aspetti di fare una brutta figura davanti a un cliente, o quando speri che lui non si accorga di un errore che sai di aver fatto. Guardi le tue mani tremanti e cerchi di farle smettere, ma il tuo corpo rincara la dose e ora ti fa tremare anche le gambe. Ti senti sudato, ma fuori fa freddo, com’è possibile?

Percepisci l’odore acidulo che emani e ad un tratto ti incanti, perdi la concentrazione, non riesci ad andare avanti, se non scattosamente, sconclusionatamente, facendo ovviamente altri errori.
Torni a casa e tutto ciò che hai voglia di fare è sdraiarti nel letto.

Non è affatto semplice descrivere cosa voglia dire sentire costantemente i nervi tesi, quando le tue energie preziose vengono risucchiate da un’attività che non ti dà piacere, che non ti fa sentire appagato, e intorno a te senti freddo, anche se ci sono venti gradi. Nessuno ha tempo per incoraggiarti, perché sono impegnati a correre di qua e di là.

Ma come se ne esce?

Vorrei raccontare ciò che mi ha aiutata a “danzare sotto la pioggia”, invece di aspettare che smettesse di piovere.

Come disse il dott. Catona durante una sua conferenza:
“Non hai niente sotto controllo”.

Per conoscere questo meraviglioso psicoterapeuta, visita il suo canale YouTube https://www.youtube.com/c/FrancescoCatonaPsicoterapeuta

Ho parlato di lui anche in questo articolo: In ricordo di Francesco Catona

Se da un lato il fatto di non avere il controllo ci fa stare sempre all’erta, d’altra parte è vero anche il contrario, perché se non possiamo controllare né la reazione degli altri, né gli avvenimenti, allora possiamo davvero mollare la presa e occuparci unicamente di agire.

Io, ad esempio, a un certo punto mi sono resa conto che c’era un denominatore comune nelle mie relazioni insoddisfacenti con gli altri: la mancanza di assertività.

Mi sono accorta che spesso, quando si intraprende un cammino di crescita personale e di consapevolezza, si instaura un circolo virtuoso e si migliora automaticamente in più campi.

In particolar modo:
– molto legata all’assertività è l’autostima;
– il rilassamento e una dieta equilibrata aiutano a sentirsi più energici e dunque a intraprendere altri cambiamenti positivi che altrimenti non avremmo la forza di intraprendere
.

Semplificando, secondo me quando si vive una situazione che distrugge la nostra autostima, è bene iniziare a:

Compensare ciò che non ci piace con ciò che ci entusiasma.

Il circolo vizioso che spesso si instaura è stato molte volte descritto dall’immagine di un criceto che corre all’impazzata nella ruota; non lasciare che le tue energie finiscano, non lasciarti andare alla passività. Prenditi tutti i giorni dei momenti per sperimentare la gioia, soprattutto se si tratta di azioni costruttive e non passive (ma ben vengano anche i film e le serie tv, se ti fanno stare bene e ti appassionano). Programma del tempo solo per te stesso.

Prendere in considerazione il fatto che per stare meglio serve un po’ di sana fatica.

Credo sia una fatica positiva, che poi ti ripaga.

– Per migliorare la conoscenza di una lingua straniera dovrai sforzarti di trovare anche solo venti minuti al giorno;

– Per mangiare in modo equilibrato bisogna spesso programmare i pasti e magari cucinarli in anticipo, in modo da aver sempre qualcosa di sano già pronto e limitare così le tentazioni;

– Per diventare assertivi è necessario esercitarsi gradualmente fino a quando non si padroneggia l’abilità.

Si potrebbero fare decine e decine di esempi.

Quando in passato ebbi un periodo così negativo in cui non riuscivo quasi ad alzarmi dal letto se non per andare al lavoro, quando piangevo disperata prima di addormentarmi, per uscirne decisi di lavorare prima di tutto sul ripristino della mia energia psicofisica, che rappresentava la base senza la quale non avrei potuto compiere tutti gli altri piccoli passi che piano piano mi riportarono a uno stato di benessere.

Osservare le proprie emozioni, tutte quante!

Prendersi anche dieci minuti al giorno per chiudere gli occhi e osservare le emozioni e i pensieri che vanno e vengono è davvero fantastico. All’inizio mi sembrava davvero dura, poi a poco a poco è diventato piacevole. Esistono varie visualizzazioni guidate che aiutano molto. Vi consiglio il canale YouTube La Via della Consapevolezza

Fare spazio all’ansia, all’incertezza, alla rabbia durante una soleggiata giornata di primavera può scocciare a tutti, in un primo momento. “Ma perché devo avvelenare questa bella giornata, invece di cercare di essere felice?”, ci chiediamo. Eppure la tristezza, se accolta ed osservata come emozione a sé stante, slegata dalla causa che noi le attribuiamo, può regalarci grande pace e chiarezza.

Vi è mai capitato di sentirvi sopraffatti? Come ne siete usciti? Che azioni avete intrapreso? Condividetele nei commenti, grazie!

Chiara

I benefici della danza

I benefici della danza

Ho sempre amato la danza. Per me rappresenta un mondo parallelo in cui lasciarsi andare ed entrare in in una dimensione senza tempo. Una dimensione artistica.
Per me significa tutto questo e molto di più. Ecco perché vorrei elencare 5 benefici che la danza (nel mio caso specifico, la danza orientale) apporta alla nostra vita.

1. Mi fa venire voglia di curarmi. La danza coreografica presuppone non solo una preparazione coreografica, ma anche la creazione di un personaggio parallelo, che è diverso da quello che siamo abituati a portare in campo nel quotidiano. Prepararsi, curarsi con attenzione, agghindarsi o truccarsi sono azioni che possono diventare molto piacevoli, oltre a portare l’attenzione sul momento presente.

2. La musica è curativa e aiuta a tirar fuori ciò che è sopito dentro, in una sorta di disintossicazione da tutto ciò che è incastrato dentro di noi e che facciamo fatica a lasciar andare.

3. Permette di attivare la circolazione di tutto il corpo, contribuendo al nostro benessere fisico. Molto spesso gli insegnanti uniscono alla danza lo stretching ed esercizi tonificanti a corpo libero. La danza può davvero diventare una coccola.

4. Crea coesione tra i ballerini, migliorando le proprie capacità comunicative. In particolare, durante una coreografia, spesso viene prevista una o più parti di interazione. Nel caso dei balli di coppia, poi, l’interazione e la sintonia diventano fondamentali.

5. Insegna a lasciare andare gli stereotipi estetici. In realtà ogni donna e ogni uomo sono unici, così come unico è il loro corpo. Lasciarsi influenzare dall’immaginario comune, che vuole ad esempio le danzatrici del ventre tutte con il fisico a clessidra, snelle ma con le curve localizzate sul petto e sul fondoschiena, non è il miglior modo per affrontare questa disciplina. Ognuna porta in scena il proprio corpo, con le proprie particolarità. E va benissimo così, perché ciò che ha davvero importanza è l’energia che si sprigiona durante la danza.

In conclusione, qui ho riportato alcuni benefici che la danza sta avendo sul mio benessere psicofisico. Si tratta di un’ attività energizzante, che contribuisce ad emanare vibrazioni positive, anche se praticata a livello amatoriale.

Fatemi sapere nei commenti se praticate uno sport che vi dona benessere psicofisico e migliora la vostra autostima. Sono molto curiosa!

Chiara

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