
5 buone abitudini per il nuovo anno
Grazie alle nuove abitudini acquisite, mi sono resa conto di essere davvero cambiata nel corso degli anni, così come è cambiata la mia vita.
Ecco perché voglio condiviere 5 buone abitudini per il nuovo anno che possono senz’altro accendere una lampadina.
Non è opportuno metterle tutte in pratica, anche perché ognuno di noi è diverso.
L’importanza delle abitudini
A me piacciono gli esempi concreti, come ormai avrete capito leggendo i miei articoli, perciò ecco un elenco di alcune azioni che sono diventate automatiche e costanti e che di conseguenza hanno cambiato il modo di percepire me stessa e il mondo che mi circonda.
Alzarmi prima dal letto.
Sembra strano se ci penso, eppure anni fa avevo preso l’abitudine di stare al computer fino a tardi, per poi svegliarmi il sabato e la domenica alle 10, alle 11 o anche a mezzogiorno. Nel corso dei mesi e degli anni, invece, ho scoperto che alzarmi tardi mi faceva sentire più stanca e meno determinata. Mi sembrava di avere troppo poco tempo per portare a termine i compiti della giornata.
Da un po’ di anni mi sveglio prima per andare al lavoro, verso le 6:00, ritagliandomi un’ora e mezzo per prepararmi, per dedicarmi al movimento fisico e alla crescita personale. Anche nel fine settimana in genere mi sveglio presto, nonostante nella maggior parte dei casi decida di rimanere nel letto (però a quel punto sono io che lo decido, non il mio pilota automatico).
Mi piace il mattino: l’aria è fresca e il tempo a disposizione è tanto.
Mi piace pensare di ritagliarmi tutte i giorni uno spazio tutto mio per il benessere personale, ancor prima di pensare alle incombenze e al lavoro.
Scrivere e leggere.
Immergermi nella lettura, imparare cose nuove e meravigliarmi; sfogare le mie emozioni sul mio quaderno, fare il punto della situazione e dei miei obiettivi.
Per acquisire questa abitudine, ho piano piano abbandonato quella di trascorrere tanto tempo sui social network, annoiandomi pure, tra l’altro.
Leggere un libro può avere un impatto positivo sulla mia vita, può darmi degli spunti di riflessione a cui non avevo mai pensato, oppure può farmi immergere in una storia e darmi la possibilità di immedesimarmi in altri personaggi.
Le attività di svago di tipo passivo (stare sui social network senza una meta precisa, guardare serie tv, ecc.) non sono utili sul lungo periodo. Leggere e imparare, invece, può rivelarsi al contrario un importante investimento capace di migliorare le nostre competenze.
Curare il mio stile.
In passato tendevo a trascurare il mio modo di vestire, per paura di essere percepita dagli altri come vanitosa. Ero convinta che le cose importanti fossero altre, ed effettivamente l’allenamento della mente per me rimane più importante. Mi sono accorta, però, di quanto mi faccia stare bene guardarmi allo specchio e sentirmi interessante, piacermi, scegliere con cura i vestiti che mi fanno sentire a mio agio, giocare con gli stili e immaginare di poter impersonare diverse versioni di me stessa. Fondamentalmente resto una ragazza acqua e sapone, che si veste in modo semplice e minimal. Tuttavia la dimensione del gioco, la magia di truccarsi, vestirsi, scegliere un determinato profumo, svuotano la mente dai pensieri che ci appesantiscono, cambiando la percezione di noi.
Cinque esempi di buone abitudini per il nuovo anno
Questi che ho scritto sono solo alcuni esempi presi dalla mia vita. Chiaramente non siamo tutti uguali e le abitudini sane da acquisire possono essere tante, ma soprattutto non sono per tutti le stesse.
Svegliarsi prima al mattino.
Come già detto, per chi può permetterselo (e non tutti possono) potrebbe essere un’opportunità per compiere fin da subito delle attività importanti (come lo sport o la lettura, ad esempio).
Leggere.
Per fare un esempio, Andrea Giuliodori, fondatore di EfficaceMente.com, ha scelto di leggere 52 libri all’anno, cioè un libro a settimana! Personalmente cerco di leggerne uno o due al mese, e per il momento mi trovo bene. C’è chi preferisce leggere libri cartacei e sottolinearli, c’è chi li prende in prestito in biblioteca, c’è chi ascolta gli audiolibri durante le sue passeggiate e chi legge e-book.
Trovare uno sport che ci piaccia e praticarlo con costanza.
Ballare, nuotare, fare pugilato, giocare a calcio, fare palestra…ci sono sport per ogni gusto, c’è davvero l’imbarazzo della scelta. E se per caso non potete permettervi di pagare un abbonamento per uno sport, potete attrezzarvi per correre in autonomia, fare trekking oppure semplicemente camminare. Inoltre, sul web oggigiorno ci sono molte risorse con lezioni varie. Bisogna solo fare dei tentativi, anche sbagliando, per trovare ciò che ci può piacere.
Organizzare dei pasti sani tutte le settimane, fare una bella lista della spesa e mangiare sano.
Lo ammetto, questa è l’abitudine che più di tutte mi ha messo in crisi. Il cibo ha una valenza sociale (pensiamo al classico aperitivo tra amici), ma anche emotiva, perciò è facile mangiare fuori pasto per fuggire da un’emozione spiacevole o per riempire un vuoto.
Fare una lista settimanale delle azioni specifiche per realizzare i propri obiettivi
Ad esempio, io mi ritaglio alcune ore alla settimana per imparare qualcosa di nuovo, per seguire videocorsi sulle capacità tecniche e trasversali che voglio allenare, per migliorare il mio inglese.
Da cosa nasce cosa
Spesso il momento che ci atterrisce di più è quello iniziale. Avete mai sentito parlare dell’ effetto farfalla? Quando si intraprende una nuova abitudine, spesso si innesca un meccanismo che fa sì che altre piccole azioni ci vengano spontanee, innescando dunque altre nuove abitudini che vanno a integrare l’abitudine che ci siamo sforzati di acquisire. Da cosa nasce cosa, e piano piano tutto cambia, anche se può sembrarci di no.
Tranello numero 1: la fretta di cambiare abitudini
Un grande tranello in cui cadiamo spesso è quello di voler cambiare vita dall’oggi al domani, scegliendo varie abitudini tutte insieme e pretendendo di mantenerle tutte. Ai primi segnali di cedimento o sgarro, mandiamo tutto all’aria e torniamo al punto di partenza.
Ciò che conta è prima di tutto non avere aspettative, ma godersi ogni momento in cui l’abitudine viene allenata. Se decido di iniziare a mangiar bene perché voglio dimagrire, dovrò concentrarmi sul piacere di compilare una lista della spesa, il piacere di cucinare, invece di guardarmi la pancia ogni giorno che passa, rimanendo deluso/a perché ancora non si vedono i risultati sperati.
Le abitudini vanno acquisite non solo per gli obiettivi a lungo termine, troppo lontani per darci una gratificazione quotidiana, ma anche per il piacere che proviamo nel metterle in atto. I risultati tangibili, poi, saranno una conseguenza che verrà col tempo. Ecco perché la fretta è una gran nemica; inoltre ci porta a voler cambiare più abitudini insieme, che ci richiede spesso uno sforzo al di sopra delle nostre energie, con la conseguenza di frustrarci.
L’ideale è iniziare a cambiare un’abitudine alla volta, dandosi del tempo, per poi passare all’abitudine successiva. La trasformazione non avviene dal giorno alla notte: ci vogliono mesi, a volte anni. Avete mai sentito parlare del Fattore 1%? Se non lo avete letto, vi consiglio questo libro dello psicologo Luca Mazzucchelli.
Tranello numero 2: Vedere tutto bianco o nero
Questa è la tipica trappola dei perfezionisti, quelli del “tutto o niente”. Beh, se si aspetta ad iniziare perché ci sembra di non avere tutto ciò che ci occorre per avere risultati ottimali, probabilmente non inizieremo mai. La vita ci chiede una prova di fede: dobbiamo agire ancor prima di vedere tutto chiaramente, ancor prima di aver risolto tutto; dobbiamo credere nel nostro sogno ancor prima di vederlo realizzato e agire tutti i giorni come se fosse già realtà.
Spero di aver acceso in voi una piccola riflessione.
Alla prossima!
Chiara