Uscire dalla spirale della negatività

da | Lug 17, 2022 | Benessere | 0 commenti

ragazza unicorno gonfiabile mare verde

Qualche anno fa ricordo di essere rimasta amareggiata, quando ho letto un paragrafo del libro di Leo Buscaglia Vivere, amare, capirsi. Parla di un esempio che sicuramente può suonare un po’ estremizzato, ma credo che renda bene l’idea del nostro modo di vedere la vita, quando ci lasciamo trasportare dalla spirale di pensieri negativi:

“Lei aspetta.
Lui ha detto che avrebbe chiamato alle quattro, e il cuore della ragazza è pronto a ricevere la telefonata sin dall’una; la ragazza dice alle sue compagne di stare lontane dal telefono. Aspetta e aspetta, e finalmente arrivano le quattro e il telefono non squilla.
E lei continua ad aspettare, e il telefono non suona alle quattro e mezzo, e non suona alle cinque, e non suona alle sei, e alle nove lei è disperata.
Va in bagno e si taglia le vene.
Perché?
Perché pensava che fosse l’unica alternativa.”

Spesso è capitato anche a me di legare la mia pace a un’azione o a un evento. Chi l’ha provato, può capire: ci si sente come in una prigione, non pensiamo neanche che possano esserci delle alternative.
Ma le alternative ci sono, solo che per trovarle bisogna compiere uno sforzo.

Vorrei qui condividere alcune strategie che mi aiutano quando sto per precipitare nel girone infernale del “non c’è via d’uscita”.

Sfogarsi.

Per prima cosa, sfogatevi. Se vi sentite delusi, arrabbiati o altro, sfogatevi.

Scrivere, disegnare, cantare, camminare da soli osservando la strada e ascoltando il suono del vento. Se ne avete bisogno, chiudetevi in stanza e piangete fino a quando non sentirete un senso di sollievo, quel senso che si prova anche dopo aver superato una bella prova di coraggio.

“Le lacrime sono un fiume che vi conduce da qualche parte. Il pianto crea attorno alla barca un fiume che porta la vostra vita-anima. Le lacrime sollevano la vostra barca al di sopra degli scogli, delle secche, conducendovi in un posto nuovo, migliore”.
Clarissa Pinkola Estés – Donne che corrono coi lupi

Calmatevi, quando ve la sentite. Fate dei bei respiri profondi.
Pensate, e se volete scrivete nero su bianco tutte le attività che vi riempiono il cuore di gioia. Trovatele e tenetele a portata di mano.

È vero che non si ha voglia di fare niente, quando si è giù di morale, ma fare uno sforzo vi aiuterà. Potete scrivere una lista di canzoni da ascoltare, o dei film da vedere sull’ argomento che in quel momento vi crea apprensione, per esempio.

Lasciate andare l’aspettativa che vi immobilizza. Che ci piaccia o no, la vita è come un fiume e non sta certo dietro ai nostri programmi e alle scadenze che ci diamo.

È certamente possibile lavorare per raggiungere degli obiettivi, ma a volte la vita stravolge i nostri piani e noi non vediamo altre alternative, vediamo solo il fallimento.

Domande a cascata.

Cominciamo a porci delle domande.

Ok, non è andata come pensavo, cosa posso fare? C’è un’alternativa? Quali altre strade ho per sentirmi meglio? Posso chiedere aiuto a chi c’è passato prima di me? Posso decidere di andare da un terapeuta? Posso fare un corso?

Impariamo a lasciare andare le aspettative assolute. Vediamole piuttosto come possibili alternative, in modo flessibile. Ok, potrebbe andare così, ma se non andrà nel modo che mi ero immaginato, accetterò quel che è.

Le aspettative vengono a trovarci giorno per giorno, e noi possiamo lasciarle andare, di volta in volta. La parte difficile di questo esercizio è proprio quello di ricordarsi di non identificarsi con i propri pensieri. Ricordiamoci che non sono la realtà, ma rispecchiano le percezioni che abbiamo della realtà in un dato momento.

Il giardino segreto.

Createvi una sorta di giardino segreto, a cui potete accedere per ricaricare le energie, per prendervi una piccola pausa dal mondo, per darvi l’amore di cui avete bisogno. La vostra mente e il vostro corpo ringrazieranno.

Chiara

Chiara Rocca

Nata e cresciuta in provincia di Prato, vivo e lavoro da qualche anno a Bologna. Sono sicura che ogni cambiamento interiore si rifletta poi all'esterno. Per questo amo condividere le mie esperienze e le mie letture. La condivisione e l'introspezione sono il punto di partenza per la crescita personale. Se avrò acceso una piccola scintilla anche in una sola persona, potrò dirmi soddisfatta.

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